Il gres porcellanato è un prodotto ceramico a pasta compatta e dura, colorata, non porosa ottenuto
da un impasto di argille, sabbia e altre sostanze naturali che, dopo apposita preparazione, viene
cotto a temperature molto elevate (1000 - 1350 °C).
Questo processo conferisce al materiale
caratteristiche di elevatissima resistenza all'abrasione, agli urti e agli attacchi chimici, di
inassorbenza, ingelività, igienicità e resa estetica.
Nonostante la bassissima porosità e l'elevata resistenza alle macchie del gres porcellanato, è importante eseguire una corretta pulizia del materiale.
Importanza della pulizia dopo la posa
La pulizia "dopo posa" è obbligatoria a fine cantiere. La rimozione inadeguata o tardiva dei residui della
stuccatura utilizzata per le fughe, può lasciare alonature difficili da rimuovere e creare sulla pavimentazione
un film cementizio capace di assorbire ogni forma di sporco, dando così l'impressione che sia il materiale a
sporcarsi. E' indispensabile sciogliere ed eliminare completamente questi residui con l'utilizzo di acidi
tamponati diluiti in acqua (leggere le istruzioni d'uso sulle confezioni dei prodotti utilizzati), che dovranno
essere totalmente rimossi successivamente, in breve tempo, con abbondante risciacquo di tutto il pavimento, in
modo da evitare che permangano residui o gocce sul pavimento che potrebbero causare danni alle piastrelle. Si
suggerisce di eseguire un lavaggio preliminare su una superficie campione di alcuni metri quadrati (in particolare
per prodotti a finitura lappata o levigata); in caso di esito positivo, si estenderà la pulizia su tutta la superficie.
Una volta effettuato il lavaggio sopraccitato, è consigliabile eseguire un lavaggio basico o alcalino utilizzando
detersivi sgrassanti. Questo perchè il lavaggio acido può lasciare untuosità sul pavimento che potrebbero contribuire
a trattenere lo sporco.
Manutenzione ordinaria
Dopo avere effettuato la pulizia "dopo posa", per la manutenzione quotidiana si sconsiglia vivamente l'impiego di cere, saponi oleosi,
impregnanti, detergenti contenenti cere o additivi lucidanti e trattamenti vari (idro-oleo repellenti) sul prodotto in gres porcellanato,
la cui applicazione non è necessaria e finisce per depositare sul pavimento una patina che ha come effetto quello di trattenere lo sporco
e impedire la corretta pulizia del pavimento. Si suggerisce invece l'utilizzo di acqua e detergenti neutri.
Manutenzione straodinaria
In caso di macchie particolari o particolarmente tenaci si consiglia di consultare le indicazioni fornite da ciascun produttore. E' utile
ricordare che la rimozione di qualsiasi tipo di macchia risulta più agevole se effettuata subito o quando la macchia è ancora fresca.
E' un materiale ottenuto tramite una tecnologia di laminazione e compattazione del gres porcellanato che consente di ottenere piastrelle di
dimensioni record (cm 100x300) con uno spessore di soli 3 mm. Ideale da posare su vecchie superfici senza demolire e rimuovere i pavimenti esistenti.
Le piastrelle di gres porcellanato hanno prevalentemente due tipologie di bordo: NATURALE, cioè derivato dalla formatura della pressa e RETTIFICATO,
cioè rettilineo (a volte accompagnato da lieve bisello perimetrale), derivante da una lavorazione di squadratura che consente di ottenere lati della
medesima dimensione indipendentemente dai lotti produttivi. Tale lavorazione permette di effettuare una posa a giunto minimo.
No, la fuga è sempre necessaria, ma a seconda del tipo di piastrella e del tipo di bordo (squadrato o non squadrato) può essere
più o meno stretta. Anche in questo caso si consiglia di fare riferimento alle indicazioni del produttore e ai consigli del rivenditore.
In linea di massima, dal punto di vista estetico, su prodotti moderni e più "tecnici" la fuga minima crea un effetto elegante e raffinato.
Nel caso di piastrelle classiche o "rustiche", con bordo non squadrato, si consiglia una fuga leggermente più larga, di 4 o 5mm.
In commercio sono disponibili gres con finiture superficiali di vario tipo.
Naturale
Superficie compatta e greificata, a bassissima porosità, senza applicazioni di smalto o cristallina.
Lappata
Superficie morbida e setosa al tatto e di relativa lucentezza ottenuta attraverso un'azione meccanica che agisce solo su alcune zone creando effetti
di parziale levigatura.
Levigata lucida
Il prodotto naturale a tutta massa viene sottoposto all'azione di mole levigatrici che ne asportano parte della superficie rendendola perfettamente lucida
e riflettente. I lati vengono poi generalmente rettificati e squadrati.
A spacco
Ha l'aspetto tipico della pietra tagliata secondo la struttura morfologica naturale.
Bocciardata/Strutturata
Superficie ruvida, rugosa. Unisce all'aspetto naturale della pietra caratteristiche di antiscivolosità. Ideale per pavimentazioni esterne.
Il tono è la tonalità di colore che caratterizza un determinato lotto di piastrelle. Il processo produttivo industriale non consente di ottenere pezzi di
identica tonalità cromatica, dunque le piastrelle, prima del confezionamento, vengono raggruppate per omogeneità di colore, cioè per tono.
Qui di seguito alcune indicazioni per un buon mantenimento del parquet nel tempo
Mantenere negli ambienti temperatura compresa tra 16-22 °C e umidità relativa dell'aria compresa tra 45-65%. Il mancato mantenimento di questi valori può provocare il formarsi di ritiri, fughe, sganciamenti e distacchi.
Evitare di caricare il pavimento con grossi pesi concentrati in piccole porzioni di parquet
Evitare di coprire il pavimento nel primo periodo di tempo con tappeti o altro
Evitare la caduta di oggetti pesanti, acuminati o appuntiti che possono provocare graffi e solchi
Per oggetti e mobili con rotelle assicurarsi che gli stessi siano muniti di ruote di gomma per pavimenti in legno
Nel tempo i raggi ultravioletti possono modificare il colore e le tonalità del legno dello strato nobile e dello strato di rifinitura (ossidazione)
Per la cura e pulizia dei pavimenti verniciati utilizzare un panno leggermente umido e detergenti neutri non aggressivi
Per la cura e la pulizia dei pavimenti finiti a olio o cera attenersi alle indicazioni del singolo produttore e ai consigli del vostro rivenditore
Esistono diverse geometrie di posa che dipendono dalla forma e dalla dimensione degli ambienti, dalla dimensione degli elementi di legno, e soprattutto dal gusto e
dalla fantasia del cliente o del progettista.
Qui di seguito alcuni esempi di geometri di posa
Tolda di nave o cassero irregolare o a correre
I singoli elementi anche di differenti lunghezze, vengono posati disponendoli nel senso della loro lunghezza, in modo che le giunzioni di testa avvengano in posizioni
del tutto irregolari e variate l'una rispetto all'altra.
Cassero regolare
I singoli elementi vengono posati disponendoli nel senso della loro lunghezza in modo che le giunzioni di testa avvengano nella
stessa mezzeria o comunque in posizione costante rispetto a ciascun elemento costituente la fila precedente
Spina di pesce
I singoli elementi vengono posati disponendoli a 90° tra di loro, secondo file parallele e in modo che la testa di uno si unisca al fianco dell'altro.
La posa a spina di pesce viene eseguita in due modi: dritta e in diagonale
Fascia e bindello
Si tratta della finitura della zona perimetrale della pavimentazione, formata da elementi di legno con geometria di posa variata (fascia) rispetto a quella
predominante e da elementi di legno posti come raccordo (bindello) fra differenti geometrie di posa.
Spina francese/ungherese
I singoli elementi hanno i due lati corti tagliati con inclinazione da 22,5° a 45° rispetto ai lati lunghi. Le modalità di posa sono equivalenti a quelle relative
alla posa a spina di pesce.
Posa a quadri
Gli elementi sono assemblati in modo da formare un quadrato che costituisce l'unità di posa
Pavimenti a disegno
Si tratta di composizioni di legni di formati/essenze differenti che formano disegni di vario tipo e dimensione. Ciascun produttore può proporne un'ampia gamma di differenti soluzioni.
Il parquet "tradizionale" è un pavimento realizzato con elementi costituiti da un unico strato della stessa specie legnosa.
Il parquet "prefinito stratificato" è invece un pavimento costituito da elementi multistrato, composti da due o più strati di legno diverso, di cui quello calpestabile o nobile è realizzato in legno massello.
Gli elementi sono lavorati sui fianchi con incastro a maschio e femmina, calibrati, levigati e finiti a vernice o a olio prima della posa in opera. Perchè si parli di parquet lo strato nobile deve avere uno spessore non inferiore ai 2,5mm.
Il pavimento in legno può essere posato sia in cucina che in bagno. L'acqua, se non stagnante, non danneggia il parquet. E' consigliabile in ogni caso scegliere specie legnose più stabili come Doussiè, Merbau, Teak e Iroko e avere cura di evitare ristagni di acqua e di aerare i locali soprattutto dopo l'utilizzo di docce o simili.
Effettuata la verifica sulla solidità e planarità dei pavimenti preesistenti, non esistono controindicazioni alla posa del parquet su ceramica, gres, marmo o pietra. Il parchettista, dopo sopralluogo, valuterà eventuali preparazioni da effettuarsi prima della posa.
Un parquet prefinito (con strato nobile non inferiore a 2,5mm) può tollerare fino a 3 levigature.
Sono pavimenti costituiti da materiali di supporto derivati dal legno come MDF, truciolari, HDF e da una faccia di finitura in resina melaminica che riproduce l'effetto del parquet o di altri materiali.
Il trattamento delle pietre naturali si differenzia in base alla porosità del materiale, alla sua resistenza ai prodotti a base acida e in base alla destinazione d'uso (interno o esterno).
Per questo motivo si consiglia di consultare sempre il fornitore prima di procedere a operazioni di pulizia e protezione.